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Normativa

Destinazioni d’uso negli edifici: che cosa sono e perché sono importanti

Conoscere la destinazione d’uso permette di assegnare un valore di carico differente in base al tipo di attività che si svolgerà all’interno dell’edificio.

12 Settembre 2024
Nicoletta Tiberi
Professionista nel settore edile, lavora come tecnico progettista. Il suo obiettivo professionale è progettare edifici che siano il risultato di una perfetta sinergia tra struttura e architettura, dall'ossatura esterna fino agli elementi di arredo.

Nel momento in cui si progetta un edificio, tra le caratteristiche da tener presenti in fase preliminare c’è la destinazione d’uso. Essa rappresenta la funzione o l’attività prevista per una struttura. In pratica si tratta di definire come sarà utilizzato lo spazio al suo interno. Questa scelta riveste un ruolo cruciale non solo in ambito funzionale e di distribuzione degli spazi, ma anche per la corretta esecuzione del calcolo strutturale. Conoscere la destinazione d’uso permette di assegnare un valore di carico differente in base al tipo di attività che si svolgerà all’interno dell’edificio.

Classificazione secondo normativa

La normativa stabilisce una suddivisione in diverse categorie, dette appunto categorie d’uso.

Secondo la NTC 2018, al paragrafo 3.4.1, denominato “Sovraccarichi”, esse sono:

A ciascuna categoria corrisponde un valore di carico (espresso in kN/m2) da assegnare alle strutture in sede di modellazione. Generalmente si assegna il carico agli elementi di impalcato, i quali ospiteranno le attività dell’edificio.

Importanza delle destinazioni d’uso ai fini del calcolo

Porre attenzione sulla corretta categorizzazione dell’uso dell’edificio determina la giusta valutazione del carico che la struttura dovrà sostenere, e di conseguenza il suo dimensionamento corretto.

Ignorare questi aspetti potrebbe portare a gravi conseguenze in termini di sicurezza strutturale, compromettendo la funzionalità e la longevità dell’edificio progettato.

È importantissimo tener conto di questi aspetti anche quando ci troviamo di fronte a un progetto di ristrutturazione/recupero di un edificio esistente: la vecchia funzione per la quale era stato dimensionato potrebbe non corrispondere più a quella attuale; questo comporta una variazione in termini di carico sull’edificio, la quale si riflette direttamente sulle strutture, che potrebbero non risultare più idonee alla nuova configurazione funzionale.

Il consiglio è sempre quello di ripartire dall’analisi dei carichi e rivalutare le strutture secondo i nuovi valori di carico, in modo da non trovarsi di fronte a problemi di malfunzionamento e (nei casi più gravi) rotture successivamente alla messa in opera dell’edificio ristrutturato.

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