Ministro Musumeci: “Al via un piano decennale nazionale di prevenzione sismica”
L’annuncio nel corso della Giornata Nazionale di Prevenzione Sismica che si è svolta lo scorso 17 dicembre a Roma, organizzata con il patrocinio di Fondazione Inarcassa.
Durerà almeno 10 anni con un primo stanziamento da 250 milioni di euro” il Piano nazionale per la prevenzione sismica annunciato da Nello Musumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare durante la settima edizione della “Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica”. L’evento è stato organizzato da Fondazione Inarcassa, dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“La prevenzione strutturale rimane una priorità a qualsiasi livello, dal governo nazionale fino alle amministrazioni locali – ha detto il Ministro – Per poter avviare un percorso virtuoso oggi annunciamo il piano nazionale per la prevenzione sismica, un programma che parte con la dotazione di 250 milioni di euro, destinato a durare almeno 10 anni, con l’obiettivo di replicare questa cifra ogni anno”.
Durante l’evento è stato presentato uno studio sui costi indiretti dei sismi. L’analisi ha preso in esame 3 terremoti distruttivi – Valle del Belice, Friuli Venezia Giulia e Irpinia – e per ciascuno ha analizzato 4 parametri: effetti sul PIL, sull’occupazione, sulla demografia e sui beni culturali.
Oggi in Italia sono circa 18 milioni gli immobili a uso residenziale a rischio sismico e che necessiterebbero di interventi immediati, una grande opera di manutenzione straordinaria che richiederebbe una spesa di 219 miliardi di euro, tenendo conto delle diverse aliquote a seconda del rischio sismico e delle agevolazioni del Sismabonus.
Servirebbero, quindi, poco più di 7 miliardi di euro all’anno per 30 anni per mettere in sicurezza il nostro patrimonio immobiliare e per mitigare il rischio degli effetti secondari che un evento sismico potrebbe portare con sé.
“L’ammontare delle spese sostenute dallo Stato dal 1968 ad oggi per gli interventi in emergenza e per la ricostruzione è molto consistente. Da tempo sosteniamo che sarebbe molto più utile intervenire in modo capillare e ben calibrato, a seconda delle caratteristiche e livelli di rischio dei singoli territori del Paese, con opere per la mitigazione del rischio sismico e la messa in sicurezza degli edifici – afferma Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI – Qualcosa è stato fatto col sismabonus ordinario e il Supersismabonus. Tuttavia, questi interventi non sono mai ricaduti in un quadro organico o in una sorta di Piano chiaramente definito nei costi, nelle modalità di finanziamento, nelle modalità di intervento nei singoli territori e nei tempi di realizzazione delle opere. Il punto nodale resta la sostanziale carenza di dati di dettaglio sullo stato del patrimonio edilizio e gli eventuali interventi di ristrutturazione realizzati negli anni. Serve dunque un cambio di passo per riuscire a focalizzare bene gli obiettivi e gli strumenti di intervento, tentando di passare dalle ipotesi all’azione. Non è semplice, ma anche momenti come questa Giornata della prevenzione del rischio sismico possono essere l’occasione per una forte spinta al cambiamento”.
“La giornata di oggi” ha dichiarato il Presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, “rappresenta un’occasione preziosa per riflettere su queste tematiche e per riaffermare il valore della collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini. In questo senso la nostra Fondazione gioca un ruolo fondamentale per sostenere interventi che promuovano lo sviluppo delle competenze e delle infrastrutture necessarie per una prevenzione efficace. Come Ente di previdenza ed assistenza siamo chiamati a fare la nostra parte: da un lato intervenendo a sostegno dei liberi professionisti colpiti da eventi calamitosi, dall’altra ci attiviamo come partner nella promozione di interventi di prevenzione, attraverso investimenti mirati alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Siamo convinti che un sistema previdenziale moderno possa contribuire alla sicurezza e al benessere collettivo, fornendo esempi concreti di solidarietà e responsabilità”.