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La bioedilizia con fibre vegetali per il miglioramento sismico

Negli ultimi decenni, la ricerca si è focalizzata sulla sperimentazione di componenti realizzati con fibre naturali, valutandone le prestazioni meccaniche e i possibili campi di applicazione

1 Marzo 2024
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Sulla scia al precedente articolo continuiamo sull’argomento In questo contesto si colloca la ricerca che sta facendo il prof. ing. Antonio Formisano dell’Università Federico II di Napoli con i suoi studenti, ricerca volta a indagare le caratteristiche fisico-meccaniche di una malta di calce rinforzata con fibre vegetali tra cui la canapa poste in maniera random nella miscela.

Per l’intonaco confezionato con le fibre sono state inizialmente eseguite prove di imbibizione delle fibre e prove di spandimento della miscela confezionata. Sono state infine eseguite prove per la caratterizzazione meccanica di provini soggetti a flessione e compressione.

Per quanto riguarda le reti, sono state effettuate prima prove di trazione sulle trecce di canapa, fibre di cocco o juta e, successivamente, sono stati eseguiti dei test a compressione in laboratorio su muretti di mattoni.

La sperimentazione eseguita ha mostrato ottime performance degli intonaci rinforzati che rappresentano un efficace e promettente sistema di consolidamento del costruito.

Le prove di resistenza a compressione e flessione hanno confermato anche che con l’aggiunta di fibre, i materiali mantengono livelli accettabili di resistenza, garantendo la sicurezza strutturale.

Inoltre, una fase iniziale di sperimentazione ha evidenziato che l’impiego di reti in fibra di canapa per il rinforzo strutturale degli intonaci può comportare un aumento della rigidezza e della resistenza della muratura, contribuendo così a migliorarne la capacità di dissipare energia sismica.

Quindi le fibre naturali, derivanti da scarti di lavorazioni, si dimostrano promettenti per migliorare la resistenza e la duttilità degli intonaci e dei materiali da costruzione che in un paese come l’Italia ad alto rischio sismico potrebbero essere la via di soluzioni innovative green per il rafforzamento delle sue strutture esistenti.

Articolo che prende spunto dall’intervento del prof. ing. Antonio Formisano alla tappa di Destinazione SUD: Costruzioni in zona sismica, il caso dei campi Flegrei svoltasi a Napoli lo scorso 29 gennaio.

Se sei interessato all’argomento leggi anche: Il comportamento a flessione dei calcestruzzi fibro-rinforzati (FRC)

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