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Lo Strutturista

L’invenzione della ruota panoramica

L’ing. Daniele Borgogni ci porta alla scoperta del progetto e della realizzazione della prima ruota panoramica

3 Febbraio 2021
ruota panoramica
Ing. Daniele Borgogni
Ingegnere civile e libero professionista. Si occupa prevalentemente di progettazione in acciaio ed è un appassionato di storia delle strutture.

Nel 1890 il Congresso degli Stati Uniti stabilì che le celebrazioni per i 400 anni della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo (1492) si sarebbero svolte a Chicago. Il 9 Aprile dello stesso anno lo Stato dell’Illinois concesse alla neonata  World’s Columbian Exposition Society di organizzare questo grandioso evento, durante il quale venne costruita la prima ruota panoramica.

Il primo atto ufficiale della Società fu quello di nominare quello che, oggi, chiameremmo Direttore Generale e affidò l’incarico all’Architetto Statunitense Daniel H. Burnham. 

Burnham era uno dei progettisti dei primi grattacieli e il suo curriculum era garanzia di poter ottenere un successo planetario (fu, tra le altre, cose il progettista del Flat Iron Building di New York).  In realtà, l’Architetto si stava misurando con una sfida molto ardua e quindi, astutamente, fece leva, oltre che sul tradizionale patriottismo Americano, anche e soprattutto su uno dei punti deboli (ancora oggi…) degli Strutturisti dell’epoca: la dicotomia tra Architetti ed Ingegneri. 

Durante una delle riunioni con i vari comitati tecnici, Burnham affermò che gli Architetti d’America si erano coperti di gloria e di fama duratura con la loro abilità artistica e i loro arditi progetti per edifici giganteschi, mentre gli Ingegneri avevano contribuito poco o nulla allo sviluppo di metodi di costruzione originali.  

Burnham aveva il delicato compito di trovare qualcosa che potesse reggere il confronto con la struttura che aveva caratterizzato l’esposizione universale svoltasi a Parigi nel 1889: la Torre Eiffel. Gustave Eiffel e la sua squadra di Ingegneri dimostrarono al mondo la Granderur Francese andando a costruire la famigerata Torre di mille piedi di cui si fantasticava sia in Europa che in America; Burnham doveva trovare qualcosa di analogo per la “sua” Esposizione: qualcosa che mostrasse i muscoli dell’America all’Europa.  

La prima proposta fu quella di costruire una torre analoga a quella di Eiffel ma 500 piedi più alta. L’Architetto voleva di più. In America Bigger is Better ma ora non poteva bastare: la semplice grandezza non era abbastanza; l’organizzatore era alla disperata ricerca di qualcosa che fosse, innovativo, originale, audace e unico. Era giunto il momento che gli americani lanciassero un contraccolpo culturale per rivendicare il loro prestigio: c’era in gioco l’onore di un intero Continente! 

L’idea tanto attesa, della ruota panoramica, arrivò da George Washington Gale Ferris Jr., un ingegnere di 33 anni di Pittsburgh che in quel periodo aveva l’incarico di verificare la qualità dell’acciaio utilizzato per realizzare le strutture dell’Esposizione con la sua società di test: la GWG Ferris & Co. Come spesso accade, quando l’ispirazione arriva non chiede mai il permesso! La leggenda narra che Ferris  progettò la sua struttura mentre era a cena con gli amici in un ristorante di Chicago: nell’attesa di ricevere le pietanze, si mise distrattamente a scarabocchiare su dei tovaglioli e il risultato di quegli schizzi fu la prima ruota panoramica del mondo: la Ferris Wheel! La leggenda si spinge oltre e racconta che la struttura fu costruita senza apportare modifiche a quello schizzo originale. 

Se la prima parte è verosimile, data la difficoltà tecnica di quello che dovette essere realizzato, la seconda parte della leggenda è sicuramente frutto di una rilettura un po’ romanzata delle vicende. Rivaleggiare con una struttura alta mille piedi impose delle dimensioni straordinariamente esagerate! 

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