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L’autoporto di Roseto degli Abruzzi

POTEVA ESSERE… NON È. Strutture progettate e mai realizzate

29 Marzo 2023
L’autoporto di Roseto degli Abruzzi
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Tra i tanti sprechi “all’italiana” ne esiste uno frutto di una storia molto particolare. Si tratta di un autoporto realizzato a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo. Lo scopo originario sarebbe stato quello di smaltire più facilmente il traffico dei mezzi pesanti sull’autostrada A14. La posizione venne scelta in un punto strategico: in località Santa Lucia, a pochi passi dall’uscita autostradale di Roseto degli Abruzzi e della Strada Statale 150 della Valle del Vomano oltre che a qualche chilometro dal Porto di Giulianova.

Un’idea utile, con l’intenzione di trasformare l’autoporto di Roseto in un nodo intermodale, prevedendo la combinazione dei trasporti su gomma, su rotaia e via mare. E così nel dicembre del 2000 il Comune di Roseto degli Abruzzi procedette con gli espropri che dopo una lunga causa costarono 6 milioni di euro.

Le dimensioni dell’autoporto sarebbero state di ben nove ettari. Agli inizi dello scorso decennio sembrava tutto pronto: addirittura la struttura venne collaudata già nel 2001, il costo fu di circa 13 miliardi di lire giunti attraverso finanziamenti pubblici, la maggior parte dei quali provenienti dall’Unione Europea. Nonostante qualche rallentamento di troppo, gli auspici erano davvero i migliori.

Nel dicembre 2005 sembrava tutto pronto per l’inaugurazione, ma le istituzioni iniziarono a prender tempo. Il mancato completamento dei collegamenti con la ferrovia complicò ancora di più i piani. Il resto è cronaca di una morte annunciata. Tutti i politici che si sono succeduti hanno parlato almeno una volta dell’Autoporto di Roseto degli Abruzzi, tante realtà industriali erano pronte ad insediarsi nella zona dell’autoporto. Ma, ad oggi, la struttura non è ancora entrata in funzione.

Nel 2017 il consiglio regionale modificò la destinazione d’uso per rendere appetibile la zona anche a fabbriche e realtà industriali. Nell’aprile 2021 la Regione Abruzzo sbloccò la procedura per la gestione operativa e per la rivalutazione logistica dell’Autoporto, pubblicando – tramite il Dipartimento Infrastrutture e Trasporti – una manifestazione d’interesse per l’affidamento in concessione della struttura tramite gara pubblica. Ma ad oggi tutto tace.

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