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Lo Strutturista

Verifiche di resistenza a valle dell’analisi con spettro di risposta

Gli sviluppi normativi riguardanti il progetto di costruzioni, avvenuti nelle ultime tre decadi in Italia, indicano la cosiddetta “Analisi modale con lo Spettro di Risposta”

22 Giugno 2022
spettro di risposta
Ing. Francesco Marmo, ing. Salvatore Sessa

Gli sviluppi normativi riguardanti il progetto di costruzioni, avvenuti nelle ultime tre decadi in Italia, indicano la cosiddetta “Analisi modale con lo Spettro di Risposta” come strategia preferenziale per il progetto e la verifica di strutture in zona sismica. Questo tipo di approccio è coerente con molte normative strutturali contemporanee adottate anche all’estero ed eredita la filosofia proposta dall’Eurocodice 8.

Un aspetto importante riguarda il fatto che tale norma europea, risalente agli anni ‘90 ed in un certo senso legata alla pratica professionale della decade precedente, è stata sviluppata in un’epoca in cui l’impiego di strumenti computazionali per il calcolo strutturale era ancora poco diffuso e comunque molto limitato. Questo implica il fatto che l’approccio dell’Eurocodice, e dunque delle norme da esso derivate incluse le Norme Tecniche per le Costruzioni del 2018, seguono strategie che dovevano consentire la conduzione di una analisi strutturale eseguendo calcoli “a mano” o comunque con strumenti informatici e di calcolo con potenza limitata.

In particolare, le prescrizioni normative si rivolgono ad un progettista che, se da un lato ha difficoltà a svolgere una gran mole di calcoli algebrici, dall’altro possiede la capacità di operare e giustificare valutazioni di tipo qualitativo. Viceversa, uno strumento computazionale, se non batte ciglio di fronte a sistemi di equazioni con milioni di incognite, ha una indubbia difficoltà nell’operare valutazioni qualitative che, se complesse, vanno affrontate con veri e propri algoritmi di intelligenza artificiale.

Nel contesto della analisi strutturale e delle verifiche di resistenza di sezioni in calcestruzzo armato, la filosofia delle norme tecniche vigenti presenta, se confrontata con lo stato dell’arte scientifico, numerosi punti critici che in parte ne compromettono l’efficienza allorquando implementata nei più moderni algoritmi di calcolo, ed in parte impediscono l’adozione, nella pratica comune, di strumenti innovativi recentemente sviluppati dalla ricerca accademica. Infatti, la necessità aderire a procedure che seguono una filosofia poco avvezza al computazionale, ha impedito l’introduzione di strumenti che sarebbero stati difficilmente gestibili senza una potenza di calcolo adeguata.[…]

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