Danni da maltempo: i cappotti installati male possono essere un nuovo pericolo.
Il cappotto termico, uno degli interventi più gettonati del Superbonus rischia di essere un problema nuovo da affrontare con il maltempo.

Quello che è successo negli ultimi giorni a Milano e provincia è sicuramente un evento eccezionale: grandine e vento fino a 100 km orari, centinaia le chiamate ai vigili del fuoco, alberi caduti, allagamenti, tetti scoperchiati. Chiuso anche il Castello Sforzesco per danni da maltempo.
A creare tutti questi disagi maggiori tuttavia non è stata l’acqua, ma il forte vento che ha accompagnato la violenta pioggia, a causa di una tromba d’aria.
Nel marasma di queste emergenze non è mancato, purtroppo, su alcune abitazioni il distaccamento del cappotto termico.
In effetti una delle problematiche a cui il cappotto nel corso della sua vita può andare incontro sono:
- danni derivati da errori di posa,
- danni derivati da eventi esterni
- degrado dovuto alla naturale usura generata dalle condizioni atmosferiche e dal succedersi delle stagioni.

L’evoluzione di questi aspetti può dare origine a danni estetici o funzionali del sistema d’isolamento a cappotto che, in base all’entità, possono essere distinti in:
- degrado estetico, dovuto a muffe scolorimento e microcavillature;
- danni di lieve entità, dovuti a scarsa planarità della superficie, cavillature superiori a 0,2 mm, evidenza della pannellatura in facciata;
- danni di media entità, dovuti a distacchi della rasatura, rigonfiamenti, fessurazioni e crepe con ampiezza superiore a 1 mm;
- danni di grave entità, dovuti a impatti da grandine e urti accidentali, lesioni maggiori o crepe con ampiezza superiore a 2 mm, distacchi dei pannelli, gravi errori di posa in opera o progettazione.
Non manca la preoccupazione neanche alla parte opposta d’Italia, in Sicilia dove permangono i problemi dovuti agli incendi.
Qui, il problema si potrebbe avere con l’istallazione di cappotti non a norma o con utilizzo di materiali di bassa qualità.
Ricordiamo che una normativa esiste e per accertarsi di tutto basta seguire queste semplici controlli:
- Il Sistema deve essere un sistema dotato di certificato ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e marcatura CE ed è classificato come kit applicando i metodi di classificazione in accordo alla norma armonizzata EN 13501-1;
- Deve essere correttamente progettato ad opera di un progettista esperto, che deve essere abilitato alla progettazione antincendio e preparato tecnicamente nel campo dei Sistemi a Cappotto, con riferimento al Manuale Cortexa e alla norma UNI/TR 11715;
- Deve essere posato a cura di imprese e installatori specializzati e possibilmente dotati di patentino di installatore di Sistemi a Cappotto, secondo la norma UNI 11716 o che abbiano frequentato i corsi di formazione Cortexa;



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