Danni da maltempo: i cappotti installati male possono essere un nuovo pericolo.
Il cappotto termico, uno degli interventi più gettonati del Superbonus rischia di essere un problema nuovo da affrontare con il maltempo.
![Danni da maltempo](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/crollo_cappotto_termico-1.jpg)
Quello che è successo negli ultimi giorni a Milano e provincia è sicuramente un evento eccezionale: grandine e vento fino a 100 km orari, centinaia le chiamate ai vigili del fuoco, alberi caduti, allagamenti, tetti scoperchiati. Chiuso anche il Castello Sforzesco per danni da maltempo.
A creare tutti questi disagi maggiori tuttavia non è stata l’acqua, ma il forte vento che ha accompagnato la violenta pioggia, a causa di una tromba d’aria.
Nel marasma di queste emergenze non è mancato, purtroppo, su alcune abitazioni il distaccamento del cappotto termico.
In effetti una delle problematiche a cui il cappotto nel corso della sua vita può andare incontro sono:
- danni derivati da errori di posa,
- danni derivati da eventi esterni
- degrado dovuto alla naturale usura generata dalle condizioni atmosferiche e dal succedersi delle stagioni.
![](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/crollo_cappotto_termico.jpg)
L’evoluzione di questi aspetti può dare origine a danni estetici o funzionali del sistema d’isolamento a cappotto che, in base all’entità, possono essere distinti in:
- degrado estetico, dovuto a muffe scolorimento e microcavillature;
- danni di lieve entità, dovuti a scarsa planarità della superficie, cavillature superiori a 0,2 mm, evidenza della pannellatura in facciata;
- danni di media entità, dovuti a distacchi della rasatura, rigonfiamenti, fessurazioni e crepe con ampiezza superiore a 1 mm;
- danni di grave entità, dovuti a impatti da grandine e urti accidentali, lesioni maggiori o crepe con ampiezza superiore a 2 mm, distacchi dei pannelli, gravi errori di posa in opera o progettazione.
Non manca la preoccupazione neanche alla parte opposta d’Italia, in Sicilia dove permangono i problemi dovuti agli incendi.
Qui, il problema si potrebbe avere con l’istallazione di cappotti non a norma o con utilizzo di materiali di bassa qualità.
Ricordiamo che una normativa esiste e per accertarsi di tutto basta seguire queste semplici controlli:
- Il Sistema deve essere un sistema dotato di certificato ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e marcatura CE ed è classificato come kit applicando i metodi di classificazione in accordo alla norma armonizzata EN 13501-1;
- Deve essere correttamente progettato ad opera di un progettista esperto, che deve essere abilitato alla progettazione antincendio e preparato tecnicamente nel campo dei Sistemi a Cappotto, con riferimento al Manuale Cortexa e alla norma UNI/TR 11715;
- Deve essere posato a cura di imprese e installatori specializzati e possibilmente dotati di patentino di installatore di Sistemi a Cappotto, secondo la norma UNI 11716 o che abbiano frequentato i corsi di formazione Cortexa;
![](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/Cappotto-errori-distacco-2-576x1024.jpg)
![](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/img_20180503_wa0017-1-edited.jpg)
![Ingegneri Civili](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/shutterstock_215665741-740x416-2-300x169.jpg)
Cala il numero di iscritti ad ingegneria
KERAKOLL: leader a livello mondiale nel settore dell’edilizia, diventa B Corp.
![B Corp](https://www.calcolostrutturale.com/wp-content/uploads/2023/07/GreenLab-300x133.jpg)