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Materiali

Il fenomeno dell’umidità ascendente al piede murario

Focus sull’umidità ascendente che colpisce le strutture in muratura. Quali sono le principali problematiche e soluzioni?

15 Gennaio 2019
umidità ascendente
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Il fenomeno dell’umidità ascendente, conosciuto anche con il termine umidità di risalita,  costituisce un serio problema per numerose tipologie di murature (mattoni faccia a vista, calcestruzzo, in pietra, misto pietra o laterizio). Quasi sempre colpisce la parte bassa di una parete, ma in ogni caso il piano terra degli edifici ed ha origine dal passaggio di acqua, proveniente dal sottosuolo, alla muratura; ad incidere quindi è, oltre alla presenza stessa di acqua nel sottosuolo, la porosità del materiale costitutivo della muratura. Ad esserne colpiti possono essere sia edifici di nuova costruzione, sia più vetusti.

L’umidità ascendente: problematiche

Per comprendere tale fenomeno basta immergere una piccola parte di una spugna in un liquido; essa assorbirà (grazie al fenomeno della risalita capillare) il liquido sottostante, inumidendosi. Stesso meccanismo si verifica nella muratura, che assorbe l’acqua presente nel sottosuolo proprio come se fosse una spugna. Tale fenomeno indebolisce la condizione strutturale muraria e provoca una perdita delle caratteristiche igrometriche e igienico-sanitarie di uno spazio, con formazione di macchie e possibile deterioramento e sfaldamento dell’intonaco. Conseguenza immediata della comparsa di umidità ascendente sulle pareti è la presenza delle cosiddette efflorescenze saline. Ciò accade poiché nell’acqua che risale dal sottosuolo sono naturalmente presenti dei sali che, a seguito del fenomeno naturale di evaporazione, restano come residuo sulla superficie dell’intonaco o della muratura (se è a vista), sotto forma di una patina biancastra di consistenza salina. L’ascendenza causa anche dispersione termica, facendo diminuire la classe energetica dell’edificio e provocando un aumento dei costi di gestione dello stesso (in quanto provoca un aumento dei consumi necessari per riscaldare un ambiente umido e freddo). Se non si interviene, il danno provocato rimane importante e, soprattutto, tende a peggiorare, penetrando sempre più radicalmente nella struttura, mettendola seriamente a rischio. Per questo è fondamentale intervenire sin dai primi sintomi e intervenire con cognizione di causa.

Le soluzioni

Per risolvere il problema è innanzitutto necessario definirne la causa e stabilire il grado di deterioramento dei materiali coinvolti. L’intervento di risanamento o deumidificazione è moderatamente invasivo, in quanto prevede la determinazione igrometrica (strumentale), la demolizione completa degli intonaci, la perforazione e iniezione con resine a base silossanica e il rifacimento dell’intonaco utilizzando prodotti a basi di biocalce che interagiscono in sinergia con la barriera chimica creata all’interno della muratura. Infine si rifinisce la superficie mediante l’utilizzo di una tinta traspirante.

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