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Un nuovo concetto di edilizia sociale: la Trudo Vertical Forest

Il modello architettonico di Bosco Verticale, pensato da Stefano Boeri, viene applicato anche all’edilizia popolare, definendo così nuovi standard per la qualità del costruito.

21 Febbraio 2022
edilizia sociale
Redazione calcolostrutturale.com
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Il modello di Bosco Verticale, ideato dall’architetto Stefano Boeri, dopo l’esperimento pilota di Milano, divenuto famoso a livello internazionale, per la prima volta è stato applicato anche all’edilizia sociale, modificando così la concezione di edifici destinati a un’utenza popolare.

Il Trudo Vertical Forest è un edificio di 19 piani che sorge a Eindhoven nei Paesi Bassi e ospita una serie di appartamenti il cui canone di affitto non è troppo elevato per venire incontro alle esigenze di giovani coppie. L’obiettivo di Boeri è stato quello di sottolineare che il concetto di “Bosco Verticale” non è applicabile esclusivamente ad un’edilizia residenziale di fascia alta.

Le quattro facciate che costituiscono la struttura, alte ognuna 75 metri, sono state progettate per ospitare in totale 125 alberi di specie differenti e più di 5200 tra piante e arbusti. Le 125 unità abitative che costituiscono il Trudo Vertical Forest hanno una superficie interna di 50 mq e un terrazzo di 4 mq che ospita un albero e almeno 20 cespugli, creando così un micro-ambiente naturale che vada a compensare l’impatto dell’inquinamento.

La riforestazione urbana rappresenta una nuova concezione di edilizia popolare che vuole definire standard abitativi più alti per le fasce meno abbienti della società, agendo sia da un punto di vista estetico che funzionale. Piante, vegetazione e natura non devono rappresentare più un elemento integrativo ma si integrano come elementi che costituiscono l’architettura dell’edificio.

L’idea, infatti, è nata con il duplice obiettivo di migliorare sia la qualità dell’ambiente costruito che contrastare l’inquinamento: i numerosi alberi, disposti in uno spazio ridotto, sono in grado di costituire un vero e proprio ecosistema, capace di assorbire oltre 50 tonnellate all’anno di anidride carbonica.

Sebbene l’inserimento della vegetazione rappresenti un costo aggiuntivo nella fase di costruzione della struttura, l’utilizzo elementi prefabbricati secondo le più moderne tecnologie e l’ottimizzazione dei processi costruttivi, sono in grado di compensare questa spesa aggiuntiva.

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