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Il ponte sullo stretto di Messina

POTEVA ESSERE… NON È. Strutture progettate e mai realizzate a cura di Francesco Ippolito.

27 Luglio 2022
Il ponte sullo stretto di Messina
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Non ci sono dubbi: il ponte sullo stretto di Messina è l’opera incompiuta più famosa al mondo. Un sogno – diventato ormai un incubo – che gli italiani aspettano addirittura dall’Ottocento; un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo del paese; una grande sfida per l’ingegneria civile.

L’idea di collegare la Sicilia al continente europeo risale alla notte dei tempi. Per ora i romani sono stati gli unici a riuscirci: Plinio il Vecchio racconta che nel 251 a. C., il console Lucio Cecilio Metello fece costruire un ponte di barche e botti per trasportare dalla Sicilia ben 140 elefanti da guerra catturati ai cartaginesi. Nel Medioevo anche Carlo Magno e Roberto il Guiscardo studiarono la questione. Ma i problemi – tanti – sono difficili da arginare ora, figuriamoci in passato: tanto per iniziare la larghezza dello stretto di Messina varia da un minimo di 3 chilometri a un massimo di 16, mentre la profondità del fondale varia dai 70 fino ai 2 000 metri. Tale zona è caratterizzata da correnti marine molto forti che, per effetto della riduzione della sezione del passaggio, arrivano a velocità molto elevate; senza trascurare poi la fattibilità delle fondazioni in mare delle pile (a profondità superiori ai 100 metri). Infine, lo stretto è interessato da un sistema di faglie – tra le più pericolose in Europa, a detta di molti geologi – che complica ulteriormente le cose.

Era il 1866 quando si iniziò parlare di ponte sullo stretto. «Sopra o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al Continente» tuonò nel 1876 l’onorevole Giuseppe Zanardelli: sembra incredibile, ma a distanza di 146 anni non è cambiato nulla rispetto ad allora. Il terremoto di Messina del 1908 spaventò tutti, facendo abbandonare per decenni l’idea di collegare la Trinacria alla Calabria. Nel 1969 il Ministero dei Lavori Pubblici bandì un “concorso internazionale di idee”: vennero stanziati 3.2 miliardi di lire per gli studi preliminari e furono assegnati dodici premi agli aspiranti progettisti per un totale di 108 milioni. La prima svolta arrivò due anni più tardi quando il governo Colombo approvò la legge n. 1158 autorizzando la creazione di una concessionaria per la progettazione, per la realizzazione e per la gestione del ponte, che nel 1981 si concretizzò nella “Stretto di Messina S.p.A.”. E poi? Dopo entrò in gioco la guerra fredda tra i partiti politici: non c’è stato governo, dagli anni ottanta ad oggi, che non abbia fatto promesse sul ponte.

La svolta sembrava essere arrivata nel 2005 (nel terzo governo Berlusconi) quando una cordata internazionale capeggiata dalla Impregilo si aggiudicò la gara d’appalto per 3.88 miliardi di euro: sembrava avversarsi finalmente il sogno di calabresi e siciliani. Il progetto preliminare prevedeva una lunghezza totale dell’impalcato di 3 666 metri (con campata centrale di 3 300 metri, che farebbe il ponte sullo stretto il ponte sospeso più lungo al mondo); i due piloni del ponte di 399 metri avrebbero superato il primato d’altezza (attualmente detenuto dal viadotto di Millau, 341 metri). L’impalcato era previsto sospeso a quattro cavi d’acciaio, il ponte era stato progettato per resistere a terremoti fino a magnitudo 7.1.

Troppo bello per essere vero: esattamente all’indomani delle elezioni vinte da Prodi, il nuovo governo rigettò – per la prima volta nella storia d’Italia – l’idea della costruzione di un ponte sullo stretto. Finito ogni sogno, il governo Monti nel 2012 stanziò all’ex società aggiudicatrice 300 milioni per il pagamento delle penali, polverizzando le possibilità di vedere realizzata l’infrastruttura. Ovviamente anche il governo Draghi ha promesso la realizzazione del ponte sullo stretto. Questa volta c’è il recovery plan di mezzo: per le infrastrutture di trasporto del Mezzogiorno saranno destinati 14 miliardi. Solo pochi mesi fa WeBuild si è detta pronta, con consegna della struttura in sei anni e con la creazione di oltre 100mila posti di lavoro. Che sia la volta buona?

Fonti:

Centro Studi di Fondazione Ergo, L’Italia in-compiuta: un’analisi economica delle opere pubbliche, Varese, 2019.

Donati A, Zanchini E, Lenzi S., Anche il Governo Draghi promette il Ponte sullo Stretto, Sbilanciamoci.info, 07/08/2021.

Bellavia E., Fraschilla A., Il ponte sullo Stretto non c’è, ma continua a bruciare 1.500 euro al giorno, L’Espresso, 22/02/2021.

Leonhardt F. e de Miranda F., La superiorità del ponte strallato per l’attraversamento dello stretto di Messina, Lambertini Edilsistemi, Bologna, 1971.

de Miranda A., Sulla fattibilità del ponte per l’attraversamento stradale e ferroviario dello stretto di Messina, in Costruzioni Metalliche, 1983, 5, 311-315.

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