Nuovi materiali per la progettazione sismica: la canapa
Una fibra tessile innovativa in ambito sismico ad impatto zero. A seguire considerazioni e analisi secondo ENEA.

Se si pensa alla canapa, viene difficile individuare questo materiale ai fini della realizzazione di costruzioni o addirittura costruzioni in zona sismica. La canapa è una fibra tessile la cui struttura dei filati può essere descritta come numerose singole fibre intrecciate tra loro con un angolo destro quasi costante attorno al proprio asse longitudinale. La buona resistenza a taglio assiale, l’ottima deformabilità, l’elevata disponibilità in natura, l’impatto zero sono alcuni degli innumerevoli vantaggi delle fibre naturali. Nell’ambito della ricerca di nuovi sistemi di rinforzo l’ENEA ha brevettato un pannello antisismico prefabbricabile e modulare composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa che, opportunamente combinati tra loro, sono in grado di contenere gli effetti del sisma garantendo un elevato comfort termoacustico e isolante.
Come utilizzarla?
Tale tecnologia può essere applicata sia su edifici nuovi che esistenti, per evitare ad esempio, durante l’evento sismico, l’espulsione della tamponatura. Studi recenti sulla canapa condotti da ENEA hanno evidenziato buone capacità isolanti e durabilità, oltre a una buona traspirabilità e una limitata velocità di propagazione delle fiamme in caso di incendio. Grazie all’elevata resistenza della fibra di canapa, i piani cordati del pannello si oppongono agli effetti espulsivi delle tamponature, mentre l’azione termoisolante nei pannelli garantisce una buona riduzione della trasmittanza termica, cioè della facilità con cui un materiale si lascia attraversare dal calore.
“Gli eventi sismici che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi tempi hanno messo in luce la grande vulnerabilità del patrimonio edilizio, evidenziando come anche elementi senza funzione strutturale come le tamponature, possano comportare gravi danni alle cose o perfino mettere a rischio la sicurezza delle persone”, spiega la ricercatrice ENEA Anna Marzo.
“Questa soluzione di rinforzo per le tamponature potrebbe trovare impiego anche all’interno di Casa Italia, il piano per la messa in sicurezza del territorio nazionale lanciato dal Governo dopo i tragici eventi iniziati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso”, aggiunge la ricercatrice ENEA Concetta Tripepi.

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