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Rapporto OICE: dimezzato il numero di gare di progettazione.

Decreto semplificazione: i primi effetti dell’innalzamento della soglia minima di gara, nei dati OICE.

27 Settembre 2021
OICE
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Il decreto semplificazioni 77/2021, poi convertito in Legge, ha innalzato la soglia minima per l’affidamento diretto dei lavori, senza gara, da 75.000 € a 139.000 €. Questo ha fatto sì, seconda una rilevazione dell’Osservatorio OICE, che si sia sceso drasticamente il numero delle gare di progettazione, rispetto agli scorsi anni, a discapito degli studi tecnici e professionali.

Nell’ultimo trimestre (giugno-agosto), rispetto al precedente, i bandi si sono dimezzati, così come sono diminuite di un terzo anche le gare UE. In questo modo, a causa dell’affidamento diretto, sono venuti meno sul mercato circa 20 milioni di euro.

In alcuni casi, anche per valori sotto la nuova soglia minima, sono comunque state pubblicate le manifestazioni di interesse con richiesta di almeno 5 offerte: il valore economico totale di questi casi però è solo circa il 10% del totale.

Il report dell’OICE ha evidenziato per il mese di agosto, un calo del 39.8% in numero (28 % in valore) delle gare di progettazione, che in totale sono state 159 per un valore di circa 50 milioni di €. Si registra, però, un aumento rispetto al 2020 del 151,7% in valore.

Il mercato dei servizi di architettura e ingegneria ha subito, rispetto al mercato della sola progettazione, un rallentamento maggiore; nel mese di agosto, infatti, le gare sono state 275, con un calo del 37.8 % rispetto a luglio.

Nonostante questo, con riferimento all’interno anno, i dati sono positivi: il numero di gare è cresciuto, rispetto al 2020, del 6.3% per un valore complessivo di 1.4 miliardi di euro.

Il presidente dell’Oice, Gabriele Scicolon ha così commentato i dati :“Lo avevamo detto, non era certo difficile prevederlo, ma i fatti lo stanno dimostrando: l’innalzamento del tetto per gli affidamenti diretti da 75.000 a 139.000 disposto – noi contrari – dai  primi di giugno con il decreto 77, ha ridotto del 50% il numero dei bandi e ha fatto sparire dal mercato 20 milioni di progettazione che sarebbero arrivati a professionisti, studi e società selezionate con gara e per merito e non con scelte intuitu personae”.

Ed inoltre: “I nostri dati ci dicono anche che, come accaduto anche in passato, l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto ha determinato un evidente frazionamento degli affidamenti sopra soglia UE e quindi un indebolimento complessivo delle tutele legate all’evidenza pubblica sotto il profilo della scelta di progettisti di qualità e competenza, a valle di un confronto competitivo. […] Nel dare seguito all’esigenza, assolutamente condivisa, di nuove regole certe, chiare e semplici, occorre a nostro avviso tenere conto che una cosa è l’emergenza PNRR e Covid, altro è un quadro regolatorio valido per tutti gli interventi, che ci auguriamo stabile per i prossimi anni. Sono tanti i punti su cui si dovrà intervenire e abbiamo pronte le nostre proposte. Quel che è certo è che non si potrà fare a meno di alcuni punti essenziali per avere un mercato efficiente e di qualità: regole che premino chi vi opera con efficienza e merito in Italia e all’estero, investendo in innovazione e formazione; meccanismi a difesa della dignità del ruolo e del lavoro del progettista e infine avere sempre come obiettivo la qualità e la centralità della progettazione. Da una progettazione ben fatta e correttamente remunerata passa larga parte dell’efficacia delle fasi successive. Di questo non si potrà fare a meno, così come di una P.A. che sappia gestire i processi anche della digitalizzazione in corso, con l’aiuto di chi lo fa da anni per mestiere e con logiche di project management”

Il report completo è disponibile qui.

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