Verifica a taglio di elementi esistenti in cemento armato: quando passare dal “traliccio” al “pettine”

Per le strutture esistenti in cemento armato molto spesso la verifica di resistenza a taglio rappresenta una criticità a causa di un quantitativo di armatura trasversale molto ridotto nelle travi e nei pilastri: passi delle staffe molto ampi, compresi fra i 20 e i 30 cm, diametri dei ferri trasversali pari a 6 mm. Con tali quantità di staffe è quasi certo che la verifica a taglio ai sensi delle NTC2018 non risulti soddisfatta.

In quest’articolo vedremo quale escamotage è possibile utilizzare per aumentare la resistenza a taglio di calcolo di travi e pilastri esistenti in cemento armato, arrivando in alcuni casi addirittura a raddoppiarla, come mostrato in un esempio numerico alla fine dell’articolo.

Resistenza a taglio in presenza di staffe: meccanismo a traliccio di Morsch

Il calcolo della resistenza a taglio in presenza di staffe considera l’intero elemento strutturale, non solo la sua sezione, schematizzandolo come una travatura reticolare detta anche traliccio di Morsch.

Il traliccio in questione sarà formato da i seguenti elementi:

• un corrente superiore compresso in calcestruzzo;
• un corrente inferiore teso in acciaio costituito dalle armature longitudinali inferiori;
• i puntoni compressi in calcestruzzo con angolo di inclinazione variabile indicato con θ;
• i montanti tesi in acciaio costituiti dalle staffe.

A seguito delle fessurazioni dovute alle sollecitazioni di taglio, si viene a creare un meccanismo resistente a traliccio di cui si riporta lo schema nell’immagine di Figura 1. […]

Per leggere l’articolo completo acquista il numero 8 della rivista Lo Strutturista.

Per essere sempre aggiornato e leggere contenuti inediti abbonati alla rivista Lo Strutturista – La prima rivista per gli strutturisti italiani.