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Ing. Vincenzo Nunziata: il crollo del Ponte Morandi tra realtà, immaginazione e bufale volanti

A seguito del video inedito della GdF di Genova sul crollo del viadotto Polcevera, l’Ing. Nunziata fornisce una propria versione sugli avvenimenti.

3 Luglio 2019
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Genova ha pubblicato un video inedito riguardo il crollo del Ponte Morandi. Numerosi sono stati i commenti degli esperti sulle immagini (Autostrade, Mit con il parere dei giuristi, etc) che però non hanno chiarito le cause del crollo (sebbene le indagini siano ancora in corso). L’Ing. Vincenzo Nunziata, tramite la sua pagina Facebook, ha provato a far chiarezza sulle cause e i meccanismi di collasso che hanno generato il crollo del Ponte Morandi con un intervento dal titolo: Il crollo del Ponte Morandi tra realtà, immaginazione e bufale volanti – Le vere cause del crollo e il meccanismo di collasso.

Il pensiero dell’Ing. Nunziata

L’Ingegnere nei giorni scorso aveva confutato le ipotesi e gli schemi di rottura proposti da diversi esperti. Si riporta il testo integrale:

Non capisco il motivo per il quale è stato impiegato quasi un anno per la pubblicazione del video che CHIARISCE la dinamica del crollo e le cause!! Nel frattempo abbiamo assistito per un anno alle più svariate ipotesi sul crollo (tutte sbagliate!) da parte di “famosi” esperti, a convegni scientifici che dimostravano la dinamica del crollo attraverso l’uso di software evoluti (AEM) e dal costo esagerato, a tavole rotonde televisive e a tante tantissime bufale volanti (sempre meglio degli asini).

Ipotesi crollo del Ponte Morandi

Vogliamo ricordarne qualcuna di bufale, ma si tanto per puntualizzare che quando non si è sicuri di un fatto è meglio tacere e aspettare i risultati delle indagini, specialmente nell’ingegneria strutturale. 1^ Bufala (la più pubblicizzata): il ponte è crollato perchè si è rotto uno STRALLO (o tirante). SBAGLIATO. Lo strallo si è rotto (per pressoflessione) dopo che si è rotta la parte sommitale dell’antenna (quella ad “A”) in corrispondenza della biforcazione; 2^ Bufala: Attacco dinamitardo in corrispondenza del cavalletto di appoggio dell’impalcato. SBAGLIATO. vedi sopra. 3^ Bufala: Si è rotta la sella Gerber di appoggio della travata centrale. SBAGLIATO. vedi sopra. 4^ Bufala: Si sono spezzati i trefoli arruginiti. SBAGLIATO. Sebbene i trefoli e le armature (sovrabbondanti) siano state trovate in parte arruginite (sembra il 20%) quello che si è rotto per prima è il calcestruzzo dell’antenna, probabilmente era molto degradato…e a nulla sono valse le “pezze” incollate nel corso degli anni…….5^, 6^ bufala, ecc..
MA PERCHE E’ CROLLATO REALMENTE IL PONTE MORANDI, QUALI SONO LE CAUSE E LE RESPONSABILITA’? 

Le vere cause del crollo del Ponte Morandi ed il meccanismo di collasso

Si riporta il testo integrale pubblicato dall’Ing. Vincenzo Nunziata sulla vicenda:

PREMESSE AL CROLLO

– Il ponte è rimasto in “vita” dal 1967 al 2018 (iniziato nel 1963), quindi 51-55 anni!
– il progettista, ing. Riccardo Morandi, è stato un pioniere delle strutture in c.a. e c.a.p. Uno dei maggiori strutturisti a livello Nazionale e Internazionale che non ha nessuna colpa del crollo altrimenti la sua opera sarebbe crollata appena costruita e non dopo 55 anni! 
– L’ ammaloramento delle strutture del ponte, calcestruzzo e acciaio, era in avanzato stato, come segnalato da varie indagini e perizie nel corso degli anni!
– Dopo 40-50 anni le strutture in c.a. non protette, sottoposte agli agenti atmosferici e inquinanti (pioggia, gelo, smog) e a carichi ciclici, vanno consolidate e adeguate alle nuove condizioni non previste e non prevedibili! 

IL CROLLO E LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO

– Le strutture del ponte nell’Agosto del 2018 si trovavano in un grave stato di degrado: ferri arrugginiti, caratteristiche meccaniche del calcestruzzo ridotte e gravemente carbonatato, deformate asimmetriche, sistema stralli-cavalletto-antenna in teoria “autoequilibrato” ma in realtà squilibrato con un tiro maggiore degli stralli lato viadotto in corrispondenza della pila 9 (crollata). In particolare questo squilibrio degli sforzi negli stralli dx e sx pila 9 (le cause sono da accertare ed approfondire) ha comportato la presenza di una componente orizzontale di sforzo lato viadotto, seppur di non elevato valore, sulla sella di ancoraggio degli stralli in cima all’antenna ad “A” assorbita dalla sezione scatolare dell’antenna stessa tramite sforzi flessionali e taglianti (per anni!);
– La mattina del 14 Agosto 2018, una giornata piovosa con forte raffiche di vento, passa un primo tir carico di bobine metalliche in corrispondenza della pila 9, dopo pochi secondi ne passa un altro ancora più pesante (carichi consentiti normalmente), la classica goccia che fa traboccare il vaso! L’incremento di tiro nello strallo lato viadotto che si trasferisce all’antenna e si somma a quello preesistente provoca la rottura a flessione (del calcestruzzo!) nella parte sommitale dell’antenna in corrispondenza della biforcazione (vedi foto). Come un effetto domino si rompe (ma non si trancia) a pressoflessione lo strallo a sinistra, poi lo strallo a destra e poi l’antenna, con i cavalletti, l’impalcato e le travi tampone! E si trascina con se 43 vittime! Purtroppo questa è la semplice e triste verità amici! 

LE COLPE 

Anche le colpe sono chiare, e purtroppo (a malincuore) devo dire che sono dei tecnici e delle molte commissioni pubbliche (università) e private che hanno indagato sul ponte e sul suo stato di degrado. Nessuno di questi tecnici o commissioni (pagati profumatamente) ha “scritto” chiaramente che il ponte era pericoloso per il grave stato di degrado riscontrato e quindi andava chiuso (anche parzialmente) e adeguato! Sarebbe bastato, ad uno strutturista veramente esperto (ma anche ad un maestro carpentiere), un semplice martello per rendersi conto dello stato di degrado del calcestruzzo (la reale causa del crollo), senza sofisticate indagini e modelli numerici complicati! Diceva il maestro P.L. Nervi che il martello, quello con la penna, deve essere per l’ingegnere come lo stetoscopio per un medico.

E qui finisce la storia amici, è stato fatto uno scempio di un opera d’arte (un crimine) e nessuno pagherà per questo! Morandi da lassù si starà disperando e mandando strali e maledizioni contro coloro che gli hanno ammazzato una sua creatura.

Marco De PisapiaIng. Vincenzo Nunziata laureato in Ingegneria civile, inizia la sua carriera in qualità di strutturista presso uno studio tecnico di ingegneria, collaborando al consolidamento e alla ricostruzione di numerosi edifici in muratura ed in c.a. danneggiati dal sisma in Irpinia del 1980. Dal 1989 si occupa principalmente della progettazione strutturale e direzione dei lavori di edifici in c.a. e di strutture in acciaio. Partecipa in qualità di relatore a seminari di sulla progettazione di strutture in c.a. in zona sismica ed è autore di numerose pubblicazioni.

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